Alla scoperta dei tesori di Gratteri, il borgo più misterioso delle Madonie
- Maggio 21, 2021
- Cosa fare
Un itinerario a piedi alla scoperta dei tesori di Gratteri. Read More
Grazie ai sette luoghi riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, la Sicilia conta attualmente il più alto numero di onorificenze in Italia. Ad esempio, possiamo citare il percorso Arabo-Normanno a Palermo e Monreale che, grazie alla sua importanza culturale e artistica, fa parte dal 2015 alla Word Heritage List e ha permesso alla città di Palermo, nel 2018, di essere proclamata Capitale della Cultura. Il percorso presenta nove beni artistico-monumentali dell’architettura arabo-normanna: sette a Palermo, uno a Cefalù e uno a Monreale.
Di spiccata maestosità, sorge nel centro più antico della città. In passato, era sede dei Reali normanni e della corte medievale. Oggi, invece, ospita l’Assemblea regionale siciliana ed è visitabile quattro giorni alla settimana. I visitatori potranno osservare la sala del consiglio e la camera da letto di Ruggero II, con sfondi esotici e animaleschi. All’interno, una perla artistica: situata a Piazza Indipendenza 1, la Cappella Palatina è considerata da Guy de Maupassant la chiesa più bella del mondo.
Al piano inferiore del Palazzo Reale, è considerata la perla artistica più importante di Palermo. Permeata da spiritualità, la Cappella Palatina presenta al suo interno marmi e mosaici preziosi, soprattutto quelli greco-bizantini risalenti al 1140. Curati nei minimi dettagli, mostrano i movimenti e le espressioni dei soggetti in modo delicato ed impeccabile.
Situata in Corso Vittorio Emanuele, rappresenta il capolavoro dell’arte siciliana. Al suo interno, conserva il sarcofago di Federico II. Inoltre, nella cripta si trova il “Tesoro della Cattedrale”, un insieme di opere d’arte, databili tra il periodo normanno e l’Ottocento. Pregiata la corona della moglie di Federico II di Svevia, l’imperatrice Costanza d’Aragona. Sono visitabili anche i tetti della Cattedrale.
Mélange perfetto tra lo stile arabo e quello normanno, è impossibile pensare a Palermo senza la presenza delle cinque cupolette rosse che coprono il tetto di questa chiesa. Alla base della sua architettura, vi è un rigore geometrico, tipicamente islamico, con interni privi di ogni decorazione. Un esempio perfetto dell’incontro di due culture, quella orientale e quella cristiana. Qui, i visitatori percepiranno un’aura di pace, grazie alla presenza di un bel giardino ottocentesco con delle palme. Si trova in Via dei Benedettini, 16.
Situata a Piazza Bellini 3, nel cuore antico di Palermo, è un vero capolavoro dell’arte bizantina. É nota anche come Chiesa della Martorana, poiché in passato, nel 1193 era stato fondato un monastero benedettini femminile da Goffredo ed Aloisia de Marturano. Successivamente, nel 1435, il re Alfonso “il Magnanimo” diede il consenso per costruire la chiesa.
Anticamente, era la cappella di un palazzo oggi non più esistente, costruita nel 1154 durante il regno di Guglielmo I, per volere di Majone da Bari. Con le tipiche cupole rosse, rappresenta un esempio lampante dell’arte araba messa al servizio dei Normanni. All’esterno, le pareti mostrano il disegno grafico delle arcate cieche, sovrastate da una cornice di coronamento. L’interno, invece, a pianta centrale, è diviso in tre navate con colonne, al di sopra dei capitelli sorreggono le arcate acute. Memorabili sono i pavimenti a tarsie policrome in marmo e porfido, e l’altare che presenta una croce e alcuni simboli evangelici. La Chiesa è ormai sconsacrata.
Dall’arabo al-ʿAzīza (“la splendida”), era originariamente la residenza estiva del sovrano er era situata al di fuori della città. Oggi, fa parte del grande parco reale di caccia del Genoardo, e dista solo 1km dal Palazzo dei Normanni. Presenta volte a muqarna, finestre a graticcio e belle fontane, e ciò la rende senza dubbio all’altezza del suo nome. Al suo interno, si trova anche un Museo d’Arte Islamica che custodisce opere siciliane e dell’area mediterranea prodotte tra il IX e il XII secolo. La troviamo in Piazza Zisa.
Costruito nel 1131 per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, si trova oggi a Piazza Scaffa e rappresenta un simbolo del collegamento tra il centro città e la periferia di Brancaccio. Gli archi sono molto acuti, ciò per permettere di sostenere carichi elevati. Tra gli archi maggiori, vi sono poi degli archi minori costruiti per alleggerire la struttura e reggere la pressione del fiume sottostante. Il ponte resistette infatti alla terribile alluvione del Febbraio 1931. Qui, nel lontano 1860, le truppe garibaldine sconfissero quelle borboniche.
Viene considerato uno dei templi più belli del mondo. Dopo Santa Sofia, è l’opera musiva bizantina più vasta al mondo. La parola “mosaico” deriva dal greco e significa “opera degna delle Muse”. È stato fatto costruire da Guglielmo II d’Altavilla tra il 1172 e il 1176 e dedicato a Santa Maria la Nova. La sua superficie di circa 6400 metri ricoperta di mosaici segue una rappresentazione artistica della Bibbia, affinché tutti possano immergersi in quello spazio sacro. Si trova in Piazza Guglielmo II.
Realizzato alla fine del XII secolo, si trova a destra del Duomo e costituisce un esempio lampante di architettura bizantina. Al centro troviamo una fontana con una colonna riccamente decorata a forma di fusto di palma. Particolarmente eleganti sono i capitelli con scene del Vecchio e Nuovo Testamento e le colonne, lisce e decorate a rilievo con foglie, uccelli e altri animali.